Archeologia: parte la missione per trovare navi disperse

Archeologia subacquea

Archeologia subacquea

Mercoledì 18 agosto inizierà in Giappone una missione di archeologia subacquea per cercare la flotta perduta di Kublai Khan, che è affondata nel tentativo di invasione del Giappone nel 1274 e nel 1281. Il gruppo di ricerca appartiene alla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana ed è diretto da Sebastiano Tusa. Gli studiosi siciliani sono stati invitati dall’archeologo Hayashida Kenzo, che è direttore dell’Ariuia (Asian Research Institute Underwater Archaeology). L’archeologo giapponese ha già individuato alcuni reperti che appartengono alle 4.000 navi della flotta dispersa. La Soprintendenza ha diffuso una nota in cui spiega: “Nell’ambito della collaborazione è nata l’idea di effettuare un gemellaggio tra Ojka e Pantelleria. La posizione geografica di strategica importanza tra due nazioni frontaliere, la natura vulcanica, la presenza di importanti tracce preistoriche e numerose altre comuni peculiarità suggeriscono il gemellaggio tra le due isole, che potranno entrambe arricchirsi di scambi interculturali riguardanti i saperi e le tradizioni di due mondi così lontani ma così simili. Il progetto nato sotto l’egida del ministero degli Affari Esteri, costituisce un formidabile mezzo per trasmettere anche in Giappone il messaggio di una Sicilia attiva, perché capace di promuovere cultura e sviluppare sistemi e metodologie di ricerca, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale d’avanguardia”. (Fonte: Asca)



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