Lingua giapponese: prime distinzioni
Prima di pensare di iniziare lo studio della lingua giapponese, è necessario fare una distinzione tra kanji, hiragana e katakana. I kanji sono gli ideogrammi che si ispirano ai simboli cinesi del V e VI secolo. Ciò non significa che i giapponesi ed i cinesi utilizzano gli stessi ideogrammi, in quanto le due lingue, pur essendo simili, sono piuttosto diverse, sia nella pronuncia che nel significato attribuito agli ideogrammi. In tutto ci sono 50.000 ideogrammi e per avere una conoscenza di base del giapponese bisognerebbe conoscerne almeno tra i 5.000 ed i 7.000. Gli ideogrammi devono essere scritti dall’alto verso il basso e da sinistra a destra. Prima si scrive il segno orizzontale e poi quello verticale. Si parte dalle linee centrali per terminare con quelle laterali. Un ideogramma può essere letto con la pronuncia cinese o con la lettura “kun” tipica della pronuncia giapponese. L’hiragana è l’alfabeto di sillabe che viene utilizzato per scrivere parole di origine giapponese ed è usato quando non si conoscono gli ideogrammi. Il katakana è l’alfabeto di sillabe che si utilizza per scrivere parole di origine straniera che non provengono dalla lingua cinese. Quindi anche le parole di origine italiana verranno scritte con l’alfabeto katakana.