Elezioni in Giappone: commenti dall’Italia

Appena ricevuta la notizia della vittoria del Partito Democratico in Giappone, Romano Prodi ha immediatamente chiamato Yukio Hatoyama per congratularsi. Prodi infatti, che conosce Hatoyama da più di 10 anni, ha dichiarato a Skytg24 “Con lui c’è una lunga amicizia. Mi ha fatto piacere congratularmi, anche se poi mi ha ricordato la frase che gli dissi allora (N.d.R. quando alcuni esponenti del Partito Democratico giapponese si recarono da lui per ispirarsi all’Ulivo per creare il nuovo partito): non basta vincere ma bisogna poi governare. È certo che avranno una solida maggioranza rispetto a quella che ebbi io. Ma mi fa estremamente piacere. Il Giappone ha una situazioni del tutto particolare, si inserisce in una svolta come quella americana. L’Europa è invece tardiva. Non ho però dubbi che problemi che si sono creati in passato faranno riflettere il governo del Giappone”. Prodi ha fatto un ulteriore confronto tra il Giappone e l’Italia: “Il Giappone si è bloccato su problemi non distanti dai nostri: popolazione in diminuzione, blocco dell’immigrazione, nessuna intenzione di cambiare l’età pensionabile e un Paese vittima delle corporazioni. È chiaro che questo ha dato molta speranza al cambiamento di governo anche se le difficoltà saranno tantè”. Anche gli altri esponenti della Sinistra italiana hanno espresso soddisfazione per la vittoria giapponese. Il Partito Democratico italiano e l’Italia dei Valori si augurano che “l’onda lunga democratica, partita da Obama, arrivi presto a Roma per costruire un governo alternativo”. Pier Luigi Bersani, candidato alla segreteria nazionale del Pd in Italia, ha dichiarato: “Dopo l’India e gli Stati Uniti anche il Giappone compie una svolta politica affidando le responsabilità di governo alle forze democratiche e progressiste. Anche l’Europa deve trovare un percorso di rinnovamento delle politiche. L’insegnamento che ci viene da quel che è successo in altri continenti è che la riscossa dei riformisti può avvenire solo a partire dai grandi temi economici e sociali, abbandonando conservatorismi e subalternità a ricette altrui”. Invece per Capezzone del Pdl “la sinistra vince solo all’estero”. E Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, ha così risposto all’entusiasmo della Sinistra italiana: “Mentre il Pd va in rovina, la sinistra declina in tutta Europa e perfino Obama, finite le feste, assapora le prime difficoltà del governo, aspettavamo il primo furbo che dal Pd inneggiasse alla vittoria dei democratici giapponesi. La palma spetta a Bersani, al quale come ulteriore consolazione segnaliamo che qualche settimana fa la sinistra ha vinto anche in Groenlandia. Da noi invece la sinistra Pd-Repubblica continuerà a perdere. Non c’è Tokyo che tenga”.



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