RapeLay scatena la polemica mondiale

Rapelay

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Lo scorso anno mi era già capitato di parlare di RapeLay, un videogame realizzato nel 2006 dalla società Illusion di Yokohama. Il gioco in questione stava suscitando molte polemiche a livello mondiale per il suo contenuto. Il videogame infatti ha come protagonista un violentatore, il cui obiettivo è quello di aggredire sessualmente una famiglia di donne. Ora la polemica è sbarcata anche in Italia. Ma partiamo dall’inizio. Il gioco, che si può scaricare gratuitamente da internet, inizia nella stazione di una metropolitana di una grande città del Giappone. Qui, ad aspettare il treno, c’è una ragazza “minorenne giovane e formosa”. Il videogioco “insegna a molestare, perseguitare, adescare e violentare” una vittima. Il protagonista psicopatico si accanisce contro la ragazza incontrata alla stazione e poi decide di aggredire anche le sorelle e la madre della ragazza. Lo scorso anno era stato bandito in America e in Gran Bretagna, ma sul web si era diffusa una versione modificabile molto più cruenta. Ed ora è scoppiato l’allarme anche in Italia. Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù, ha dichiarato: “Farò richiesta alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di intervenire presso i gestori che offrono la possibilità di scaricare da Internet Rapelay, affinché rimuovano il gioco dalla rete”. Il ministro vuole inoltre chiedere alla polizia di “valutare e segnalare alla magistratura ogni eventuale ipotesi di reato”. Il Telefono Rosa vuole presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. Gabriella Moscatelli, presidente dell’Associazione, ha dichiarato: “Mi chiedo come mai il ministro dell’interno Maroni non sia ancora intervenuto. Quel gioco è un’istigazione a delinquere vera e propria. Tra l’altro si tratta di uno stupro mirato a una bambina: che facciamo, eccitiamo la fantasia dei pedofili?”.



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