Ricerche sugli ologrammi in Giappone
Sull’Espresso di alcune settimane fa è stato pubblicato un articolo sugli studi compiuti da alcuni ricercatori giapponesi sugli ologramma. I ricercatori sono riusciti a creare dei particolari ologrammi in grado di generare sensazioni tattili. La ricerca al momento si basa su due diversi esperimenti: nel primo un piccolo elefante viene “poggiato” sul palmo della mano e nel secondo la stessa mano è bagnata da una goccia di acqua. In entrambi i casi si tratta di ologrammi. I test sono stati effettuati nel laboratorio di Touchable Holography nell’Università di Tokyo, con la collaborazione della società californiana Provision Interactive Technologies. Shinoda Hiroyuki, professore dell’Università di Tokyo, spiega così l’importanza della ricerca: “Fino ad oggi potevamo solo vederli: se tu provassi a toccare un normale ologramma la tua mano lo attraverserebbe senza darti nessuna sensazione. Ora invece possiamo dare un’impressione di solidità e questo apre grandi sviluppi. Consideriamo l’utilizzo negli ospedali: ci sono molti oggetti toccati da tante persone che possono compromettere la sterilità degli ambienti in sala operatoria. In futuro potremo progettare “tasti virtuali”, che consentano di azionare comandi senza che nulla di materiale venga toccato”. Per arrivare a creare questi particolari ologrammi è stata utilizzata la tecnologia della Nintendo Wii, che è stata integrata con un nuovo tipo di display, l’Airborne Ultrasound Tactile Display, che invia ultrasuoni. Fabio Paternò, ricercatore del laboratorio di Human Interfaces in Information System del Cnr di Pisa, ha spiegato il funzionamento della ricerca giapponese: “Il sistema funziona con 3 dispositivi: uno che crea l’ologramma, uno che riconosce la posizione della mano grazie alla tecnologia della Nintendo Wii e uno che genera gli ultrasuoni che producono la sensazione tattile”.